Il libro dei simboli. Metamorfosi dell'uomo tra Oriente e Occidente Alessandro Grossato, prefazione di Elemire Zolla. Editore: Mondadori - 1999, 192 pp, illustrato. ISBN - 978-8870491043
Questo libro dei simboli è un’opera insolita, che spazia dall’arte all’archeologia, dalla storia delle religioni della letteratura, dall’antropologia alla psicologia del profondo.
Come una storia di “cammino iniziatico”, ripercorre la storia delle immagini d’Oriente e d’Occidente attraverso le trasmutazioni del corpo umano. Permette a chi lo legge, sia esso studioso, artista o semplice curioso, di penetrare tra i fitti meandri dei simboli antropomorfi, utilizzando diverse chiavi interpretative. Mette in rilievo la straordinaria somiglianza fra i simboli espressi dai diversi popoli e culture da una capo all’altro dell’Eurasia, dimostrando, con abbondanza di esempi figurativi, come sino a poco tempo fa Asia ed Europa fossero storicamente e culturalmente unite. Sottolinea la sorprendente permanenza nella memoria sociale di talune arcaiche rappresentazioni della forma umana e delle sue metamorfosi che ancor oggi, alle soglie del terzo millennio, riaffiorano nell’arte e persino nella grafica pubblicitaria; riformula in modo suggestivo l’ipotesi d’una base sostanzialmente antropologica di tutto il simbolismo artistico e religioso che proprio nel corpo umano ha la sua vera chiave di volta.
Protagonista assoluto di quest’opera è, infatti, l’uomo che si trasforma, che cambia pelle o si maschera e si traveste, assumendo ora le delicate forme di un fiore ora le mostruose sembianze d’un satiro; che può trasmutare a un tempo in un nano o in un gigante, in un angelo o in un serpente, ma che resta sempre se stesso, anche nel tentativo supremo di trasformarsi in pura luce, che è poi, letteralmente, l’unica vera metamorfosi.
L’apparato iconografico, costituito da oltre 400 riproduzioni fotografche in massima parte a colori e alcune delle quali inedite, oltre ad essere un repertorio ricchissimo delle varie tradizioni sia orientali sia occidentali, lascia libero il lettore di poter compiere sempre nuovi percorsi, sospinto dal suggestivo gioco di continui rinvii.